Tindari, l'antica Ttyndaris, una tra le ultime colonie greche siciliane, richiama immediatamente alla mente il famoso Santuario della Madonna del Tindari, la Madonnina nera. Si tratta di una statua lignea di stile bizantino, proveniente dall'Oriente.

Il vecchio Santuario, di origine medievale, fu ricostruito nel 1598 dopo essere stato distrutto dai pirati algerini nel 1544.

Tra il 1959 ed il 1979 fu edificato il nuovo Santuario, lasciando però intatta l'antica chiesetta. L'edificio, quasi dieci volte più grande dell'antico santuario, fu costruito per accogliere i numerosi pellegrini che giungono fin qui ogni anno.

Dalle spiagge di Oliveri, si possono raggiungere i laghetti di Marinello, noti perché suggeriscono visivamente l'immagine della Vergine. Essi sono visibili dall'alto dalla terrazza antistante il Santuario. La forma dei laghetti, proprio perchè soggetti alle azioni naturali, non è mai identica. Si tratta di specchi d'acqua poco profondi generati dall'insinuarsi del mare nella baia. Una leggenda narra che la spiaggia si sarebbe formata miracolosamente in seguito alla caduta di una bimba dalla terrazza del santuario, ritrovata poi sana e salva sull'arenile appena creatosi per il ritiro del mare. La madre della bambina, una pellegrina giunta da lontano, in seguito al miracolo, si sarebbe ricreduta sulla vera natura miracolosa della scultura, della quale aveva dubitato a causa della carnagione scura della Vergine.

Interessante anche il Teatro di origine greca (fine del IV sec. a.C.) costruito a monte del decumano, sfruttando la naturale conformazione del terreno con la cavea rivolta verso il mare, divisa in 11 cunei con 28 gradini. In estate, il teatro ospita il festival del Teatro dei due Mari, con rappresentazioni classiche e moderne.

Prima di giungere al teatro, è possibile visitare gli scavi archeologici che mostrano i resti della città antica fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C., e il museo adiacente.

Da notare anche il propileo di accesso all'agorà, la Basilica, risalente al IV secolo.